I CLASSICI • Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett ( temi: AMICIZIA, PASSAGGIO INFANZIA – PREADOLESCENZA) • L’isola del tesorodi Robert Louis Stevenson ( temi: AVVENTURE, ROMANZO DI FORMAZIONE, IL BENE E IL MALE) •Il richiamo della forestadi Jack London ( temi: ROMANZO DI FORMAZIONE, DIVERSITA’)
ALTRI LIBRI
Hodder e la fata di poche paroledi Bjarne Reuter ( temi: la crescita, il senso di responsabilità e lo scopo da porsi nella propria vita)
Il segretodi Nadia Terranova e Mara Cerri ( temi: il bullismo, la morte, la perdita, il valore dell’amicizia, la solidarietà)
I tre funerali del mio cane di Guillaume Guéraud, trad. di Flavio Sorrentino ( temi: la morte, l’amicizia e l’amore)
Le parole di mio padredi Patricia MacLachlan – trad. di Stefania Di Mella ( temi: lutto, tristezza, speranza)
Ali nere di Alberto Melis ( temi: adolescenza, amicizia crescita , guerra)
VICTORIA SOGNAdi Timothée de Fombelle – ill. di Mariachiara Di Giorgio – trad. di Maria Bastanzetti (temi: crescita e relazioni, dentro e fuori la famiglia)
La storia che ha vinto il Premio Narrare la Parità 2017.
Tito è secco come un cracker, leggero come un moscerino, agile come un grande ballerino… ma vorrebbe giocare a rugby. Quando l’allenatore lo manda in campo le cose non vanno per il meglio, finché non parte la musica: a quel punto, improvvisamente, cambierà tutto!
Il Libro delle Meraviglie, scritto dagli alunni della classe IV B (Scuola Primaria C. Battisti – Tradate), nasce dalla voglia dei bambini di liberare la fantasia per immaginare e inventare storie che si ispirano alla lettura e all’ascolto de Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll (1865).
Avete mai provato a scavare una buca? Sicuramente almeno una volta da bambini lo avrete fatto. Mettere le mani nella sabbia e scavare un buco è una delle attività preferite dai più piccoli che desiderano scoprire cosa c’è nascosto, forse un tesoro, un mistero, qualcosa di affascinate o sconosciuto. Così scavano, giocano e creano un passaggio verso una scoperta e una grande avventura …perché il luogo più misterioso della terra si trova sempre sotto di noi o dentro di noi.
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Quando pronunciamo alcune parole come amore, desiderio, regola, ne conosciamo il significato più profondo? Sappiamo farci accompagnare da loro nel nostro agire quotidiano e nelle relazioni con l’altro?
L’autore ha approfondito la natura di tredici vocaboli a lui cari, convinto che chiarire il loro significato originario, cercando di coglierne le potenzialità educative, possa non solo ridare senso alle parole ma anche parlare di noi stessi e del nostro rapporto con alcuni concetti pedagogici fondamentali. Perché le “nostre” parole, come conchiglie silenziose sulla spiaggia, aspettano di essere raccolte e portate all’orecchio per svelare un mare di ricordi ed emozioni.
Le fiabe parlano il linguaggio della fantasia, cioè quello del bambino e lo mettono di fronte alle paure, alla necessità di sentirsi amati, all’angoscia della morte e della separazione.
Inoltre…..
Ai bambini piace sentire narrare una storia
La fiaba favorisce l’acquisizione di elementi logici, sequenze temporali, causa-effetto, e fantastici.
Le fiabe contribuiscono allo sviluppo psicologico dei bambini
L’ascolto di una fiaba permette al bambino di conoscere nuovi vocaboli e di aumentare la capacità di concentrazione e di attenzione.
La fiaba concorre allo sviluppo emotivo/affettivo: il bambino nell’immedesimarsi con i personaggi, vivrà le loro emozioni
La lettura delle fiabe può diventare un rito affettivo che rafforza il legame con il lettore, dando sicurezza al bambino.
2. LE CARTE DI PROPP
Vladimir Propp ha studiato la struttura delle fiabe della tradizione arrivando ad isolare 31 funzioni fondamentali. Ogni funzione, (il cui elenco completo si trova ad esempio qui) rappresenta una situazione tipica della trama di una fiaba: si tratta degli ingredienti con cui le fiabe sono costruite e che possiamo utilizzare per inventarne di nuove.
Come si gioca con le carte? Secondo il suggerimento di Gianni Rodari, si possono costruire delle carte, ognuna corrispondente ad una delle funzioni di Propp, utilizzando delle parole chiave o dei disegni. I giocatori poi costruiscono storie ispirati dalle carte estratte. (all’inizio è meglio utilizzare poche carte) A questo link si possono scaricare delle carte da colorare o a cui ispirarsi: i bambini possono essere coinvolti fin dalla preparazione, importante per familiarizzare con le varie funzioni e ciò che evocano in loro l’allontanamento, il divieto, il tradimento, il dono…
“I bambini amano mescolare le carte, improvvisandosi delle regole: estrarne tre a caso e costruirci una storia completa; partire dall’ultima carta della serie; dividersi il mazzo, tra due gruppi, e comporre due storie a gara. Spesso basta una carta a suggerire una favola.”(Gianni Rodari, Grammatica della Fantasia).
3. APPRONDIMENTO
Il prof. A. Croci ha tenuto cinque incontri on-line sulla fiaba, che potete riascoltarecliccando qui.
In breve Che cosa significa “progettare in campo educativo”? Soprattutto, che cos’è concretamente un progetto in un servizio sociosanitario e come lo si realizza? Chi sono gli attori in gioco e quali le fasi del progetto? Il libro, rivolto a tutti gli operatori sociali e in particolare agli educatori, intende rispondere a queste domande. Nella prima parte, teorica, si propone un modello di costruzione di un progetto, prendendone in esame tutte le fasi. Nella seconda si analizzano alcuni progetti scritti e realizzati da educatori e operatori sociali per fornire delle esemplificazioni valide per la pratica operativa. Questa nuova edizione approfondisce il tema della progettazione anche in rapporto alle nuove complessità educative e alla realtà virtuale.
Indice
Prefazione di Alessandra Vecchi Introduzione. Perché parlare di progettazione nelle professioni socioeducative?
Parte prima La teoria
1.La progettazione: aspetti teorici Che cosa significa progettare/Perché è indispensabile progettare: la progettazione come strumento per vivere nella complessità/Il progetto: una risposta al problema/Il luogo del progettare/Progettare nel mondo virtuale
2. Come si costruisce un progetto Il percorso di costruzione del progetto/La fase di qualificazione: l’osservazione/La fase di qualificazione: individuazione della situazione problema, definizione degli obiettivi e verifica della fattibilità/La fase di definizione/La fase di realizzazione 63. La verifica e la valutazione/La costruzione di un progetto e l’educatore/La supervisione.
Parte seconda La pratica
3. La progettazione: aspetti pratici Dal soggetto al territorio: l’applicazione di una metodologia/La progettazione con l’adulto gravemente disabile, ovvero progettare al limite del “compito impossibile” /La progettazione in un servizio di assistenza domiciliare ai minori, ovvero progettare nell’evoluzione/La progettazione di un servizio. Il progetto educativo della cooperativa “La casa davanti al sole”/La progettazione di un servizio in una complessità
Bibliografia
GLI AUTORI
Walter Brandani, educatore professionale e mediatore familiare, insegna nella scuola primaria di Tradate (VA).
Manuela Tomisich è psicologa-psicoterapeuta e mediatrice di comunità. È docente nel corso di laurea specialistica in Psicologia presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Milano e di deontologia presso università Milano Bicocca
David è un ragazzo di 12 anni a cui piace ascoltare i racconti degli anziani che vivono nella casa di riposo di Gerusalemme, piuttosto che uscire con i propri coetanei a giocare a pallone o far parte degli scout, cosa che farebbe piacere a sua madre. Heinrich Rosenthal ha 70 anni, abita proprio nella casa di riposo, ed è il “preferito” di David. Un giorno, mentre David si trova sotto il letto di Rosenthal, sente bussare alla porta e vede entrare un paio di scarpe enormi (misura 46) il cui proprietario, Rudi Shwartz, minaccia con parole pesanti il povero Rosenthal. I due parlano degli occhi e della bocca di una certa Edith. Quando Shwartz se ne va, Rosenthal spiega tutto a David: Edith Strauss, una bellissima pittrice dagli occhi e dai capelli neri, è stata la ragazza di Rudi e di Heinrich. Aveva un carattere instabile e passionale, perciò molti ragazzi, affascinati da questo suo lato misterioso, le facevano il filo. Prima di partire per l’Inghilterra ha dipinto i propri occhi e la bocca e li ha regalati rispettivamente a Rosenthal e a Shwartz. Ora Rudi accusa Rosenthal di avergli rubato il quadro della bocca e lo sfida a duello. David sa benissimo che a un duello uno dei due sfidanti deve morire, perciò è davvero preoccupato per l’incolumità del suo amico. Mentre sta frugando tra le cose di Rosenthal, una persona entra nella stanza e David si nasconde immediatamente nell’armadio. Capito che qualcuno sta cercando di rubare il quadro, nascosto nella valigia, che Edith aveva regalato a Rosenthal, David esce dall’armadio e constata che il ladro è Ann Strauss, la figlia di Edith. Ann spiega il perché di quell’intrusione, dicendo che la madre, Edith, prima di morire le aveva chiesto di recuperare i quadri che aveva dato a Rosenthal e a Schwartz. Inizialmente, lei aveva pensato di rubarli ma poi aveva deciso di prenderli di nascosto, fotografarli e quindi restituirli. Aveva già preso il quadro di Schwartz e adesso stava cercando di prendere quello di Rosenthal. David capisce subito l’equivoco che, di lì a poco, avrebbe potuto causare persino una o due vittime; quindi cerca di trovare una soluzione e, notando la grande somiglianza che Ann ha con la madre, decide di farla vestire graziosamente e di portarla dai due duellanti per fargli spiegare l’equivoco. Ann accetta subito e, arrivata sul luogo del duello appena prima che i due stiano per sparare, facendoli rimanere abbagliati dalla sua presenza, ne impedisce il duello. Ann spiega quindi l’equivoco e i due ricevono di nuovo i quadri senza alcun spargimento di sangue.
AUTORE
David Grossman (Gerusalemme, 1954), noto per il suo impegno in favore di una soluzione pacifica della questione palestinese, è uno dei più grandi narratori contemporanei. È diventato un caso letterario nel 1988 con Vedi alla voce: amore, seguito da Il libro della grammatica interiore, Ci sono bambini a zigzag, Che tu sia per me il coltello, Qualcuno con cui correre, Col corpo capisco, A un cerbiatto somiglia il mio amore, Caduto fuori dal tempo e Applausi a scena vuota, vincitore del prestigioso Man Booker International Prize nel 2017. Suoi sono anche alcuni celebri libri inchiesta dedicati alla questione palestinese: Il vento giallo, Un popolo invisibile, Con gli occhi del nemico, La guerra che non si può vincere.
I volumi narrano le simpatiche vicende di una giovane squadra di rugby alle prese con partite impegnative sia sul campo che nella vita. I protagonisti, adolescenti avventurosi, dimostrano in ogni volume la spontaneità della loro amicizia, legata a doppio filo dalla passione per lo sport e la spontaneità dei loro sentimenti. Tra una sfida e l’altra crescono le vecchie e le nuove amicizie, si impara ad apprezzare il lato migliore dell’avversario più temibile, si accresce lo spirito del gioco di squadra come miglior tattica per la vittoria, si condividono le paure e le angosce dell’adolescenza, si accrescono i primi amori e si ride delle prime trasgressioni. Pagina dopo pagina il giovane lettore assapora il gusto della sfida, che è si nel campo, ma anche nella vita!
Una serie di romanzi che mostrano il vero valore dell’amicizia e di uno sport, il Rugby, che fa del rispetto e dell’impegno la sua natura più vera e profonda.
Età dai 10 anni
RUGBY REBELS : Una Serie di Andrea Pau & Jean Claudio Vinci. Libro 1° “Uniti alla Meta” Libro 2° “Fuori dalla Mischia” Libro 3° “Sognando la Finale” Libro 4° “Sfida tra Campioni” Libro 5° “La Sfida Infinita” Libro 6° “Rimessa in Gioco”
W. Brandani: Come è nata l’idea di scrivere un libro sul tema dei compiti a casa?
R. Mantegazza:Il tema dei compiti e quello della valutazione saranno sempre più temi caldi per la scuola, anche perché vengono affrontati in modo schematico (compiti sì/compiti no, voti sì/voti no) senza considerare che questi argomenti riguardano il tema della scuola più in generale e del suo senso per l’esperienza di vita di un ragazzo o di un bambino. Il libro cerca dunque di capire il senso dei compiti inserendolo nella domanda sul significato della scuola oggi e di proporre una soluzione che non sia troppo semplicistica
A chi si rivolge il libro?
Il testo è leggibile da tutti gli attori del teatro scolastico. Può essere letto dagli insegnanti per cercare di impostare diversamente il problema dei compiti, dai genitori per aiutare i propri figli in questa quotidiana attività, ci sono poi sezioni direttamente rivolte ai ragazzi, dalle primarie alle secondarie di II grado, per aiutarli a capire il senso dei compiti e il modo migliore per affrontarli
Spesso si sentono molti pareri discordanti sull’utilità dei compiti a casa, mai il tema dei compiti non è strettamente legato a come si fa scuola? Si possono abolire o incentivare i compiti a casa senza aver fatto una riflessione sul nostro sistema scolastico?
Come ho scritto sopra, ovviamente no, e questo è probabilmente l’errore che si compie. Se i compiti sono sostitutivi del lavoro a scuola, allora sono dannosi. Se invece sono una rielaborazione personale di una esperienza che è iniziata nelle aule scolastiche allora aiutano i ragazzi a pensare alla scuola e a trovare uno spazio per essa anche al di fuori dell’aula. Ma a due condizioni: che siano POCHI e BELLI
Qual è il ruolo dei genitori nel percorso scolastico dei figli e nello svolgimento dei compiti a casa?
Il ruolo dei genitori dovrebbe esser e sempre quello di garantire ai ragazzi uno spazio e un tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti, ma mai di sostituirli in questa che deve rimanere una loro attività. Ovviamente tutto questo evolve con il crescere dei ragazzi: dallo “stare di fianco” per i bambini delle primarie (che nel primo ciclo NON DOVREBBERO avere compiti) al lasciare spazio al ragazzo anche se in qualche caso significherà andare a scuola con i compiti sbagliati o addirittura non svolti
SINOSSI
Nel rapporto con le famiglie la questione dei compiti a casa è una delle più controverse. Sono troppi? Sono pochi? Solo durante il weekend o anche durante la settimana? L’argomento riempie dibattiti sui mezzi di comunicazione con petizioni da una parte e dall’altra, ma riempie pure i numerosi gruppi WhatsApp che intasano mentalmente ed emotivamente la vita delle famiglie con alunni a scuola. L’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), in una recente nota, sembra aver messo un punto fermo nel dibattito: in Italia sono troppi! Questo libro scritto da un pedagogista di chiara fama fa il punto, chiarisce e dà consigli a studenti, genitori e insegnanti, dalle primarie alle superiori.
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