Talis pater. Padri, figli e altro ancora (F. Scaparro 1998)

INDICE
SCHEDA
ARTICOLO CORRIERE DELLA SERA
ARTICOLO SCUOLA GENITORI

SCHEDA
Scaparro Fulvio
Talis Pater
Editore: Bur – Rizzoli
Prezzo copertina: € 7.20

La figura del padre è molto cambiata: fortunatamente il “padre padrone” è quasi scomparso, ma le relazioni educative si sono progressivamente maternalizzate neutralizzando la funzione paterna. Il ruolo del paterno è però determinante per una crescita autonoma dei figli. Come aiutare i nuovi padri a sviluppare un’azione educativa più specifica che, superati i modelli passati ma evitando la morbidezza eccessiva, sappia fornire ai figli una mappa regolativa del vivere, stimolare crescita attiva e insegnare loro a orientarsi nel mondo?

ARTICOLO SUL CORRIERE DELLA SERA

Fulvio Scaparro: “Ingiusto che i bambini debbano pagare la solitudine dei padri” “Molte fiate gia’ pianser li figli. per colpa del padre…”, scriveva il sommo poeta Dante. “E questa e’ una somma ingiustizia. Troppe volte il genitore si arroga il diritto di dare la morte alle sue creature cosi’ come ha dato loro la vita . commenta Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e docente di Psicologia .. Cio’ non trova nessuna giustificazione morale, i figli non devono essere una “cosa nostra”.
Studioso della condizione infantile e adolescenziale, fautore di importanti iniziative per la prevenzione dell’ abuso all’ infanzia e per la pacificazione delle procedure di separazione e divorzio, Scaparro ha appena pubblicato “Talis Pater” (Rizzoli), un “non manuale che vuole aiutare padri e madri a cercare dentro di se’ il modo migliore per diventare buoni genitori”. Ma la vita e’ beffarda: quasi in coincidenza con l’ uscita del volume, la cronaca ci presenta un conto crudele, due spaventose tragedie familiari, con innocenti uccisi dal papa’ . “In queste dolorose vicende colgo due aspetti . dice Scaparro .. La solitudine dei protagonisti e il senso di possesso dei propri figli.
La solitudine e’ il dramma della nostra epoca. Con l’ isolamento, i problemi affettivi, economici o di qualsiasi genere, si gonfiano come palloni e ci sfuggono, esplodono..” Ma che cosa c’ entrano i figli? “Appunto . continua Scaparro .. Se tutti i genitori che si sentono soli considerassero figli una proprieta’ e li trascinassero nella loro autodistruzione, la societa’ rischierebbe l’ annientamento”.
Ma spesso a spingere il genitore e’ il troppo amore… “E’ totalmente da respingere questo modo di manifestare l’ amore attraverso la morte . prosegue Scaparro .. L’ amore e’ il massimo della vitalita’ , non la negazione. Percio’ nel momento in cui le cose non vanno bene, posso far del male a me stesso, ma mai ai bambini che non sono una mia appendice”. E’ possibile ricavare una lezione utile da queste tragedie? “Ovviamente non riusciremo a estirpare questi fatti, ma possiamo contribuire a ridurli . conclude Scaparro .. Come? Intanto evitando di rinchiuderci in noi stessi”. La solidarieta’ e’ un bisogno vitale, una manifestazione dell’ essere umano “naturalmente sociale”, una necessita’ per la nostra sopravvivenza, non una sorta di buonismo. Tanti nostri vicini in difficolta’ hanno bisogno solo di essere ascoltati. “Invece trovano intorno indifferenza, ovvero solitudine totale che diviene insostenibile. E chi si trova solo puo’ anche clamorosamente ribellarsi, coinvolgendo gli innocenti. Concentrandoci sulla nostra sopravvivenza dimentichiamo che essa dipende da quella altrui. In secondo luogo si smetta di vedere i figli come “possesso”, (“Io li ho fatti io li distruggo”). Convincimento aberrante: noi per i nostri figli dobbiamo essere solo delle rampe di lancio verso la vita”.

Muscau Costantino

Pagina 9
(12 marzo 1996) – Corriere della Sera